Nella storia dell’umanità è centrale il bisogno di comunicare e tramandare; a partire dai gesti e dalle scritture rupestri dell’uomo preistorico, fino ad arrivare al nostro mondo digitale. Da quando l’uomo disse la sua prima parola ad oggi i cambiamenti sono stati molti.

L’oralità

La tradizione orale affidata alla memoria collettiva di un popolo era, prima dell’avvento della scrittura, l’unico mezzo possibile per tramandare e rendere nota la cultura e le norme etiche.

Basti pensare alle famosissime Iliade ed Odissea di Omero, che venivano tramandate oralmente di generazione in generazione e furono messe per iscritto molto tempo dopo.

La cultura orale fu per molti secoli il mezzo primario di trasmissione e di istruzione anche dopo l’avvento delle prime forme di scrittura, perchè, prima della stampa, a possedere testi scritti erano pochi eletti.

La scrittura

In principio la scrittura nacque per esigenze economiche o politiche, attraverso segni universali che rappresentavano idee, oggetti, azioni ma non suoni, e permettevano, per esempio, la registrazione di rapporti commerciali tra diverse popolazioni. 

Soltanto più tardi, a partire dall’antico Egitto la scrittura iniziò a rappresentare non più un’idea astratta, ma il suono che si emetteva per esprimere quell’idea.  

Attorno alla fine del 1500 a.C. I Fenici svilupparono un primo alfabeto composto da 22 consonanti, il che non rendeva molto veloce la lettura che restava molto legata al contesto nonostante si avvicinasse molto alla lingua parlata.

Fu con la nascita dell’alfabeto greco, su cui si fonda la cultura occidentale, che si aprirono grandi orizzonti. È proprio in Grecia che l’alfabetizzazione dell’uomo comune apre ad uno stravolgimento sociale: la cultura e le leggi diventano fruibili a tutti e, secondo alcuni studiosi, è stato proprio questo a permettere la nascita della democrazia ed una maggiore libertà dell’individuo.

Ma l’oralità, come abbiamo già detto, rimane un mezzo di trasmissione importantissimo, la prova ne è il Medioevo.

Nel Medioevo infatti la cultura scritta è in mano a pochi, i monasteri diventano il principale centro di cultura ed i manoscritti rimangono a servizio del clero o dei nobili. La democrazia e la libertà che erano sorte nell’Antica Grecia sembrano scomparse, lasciando il posto ad una cultura sempre più elitaria. Ma 

La rivoluzione culturale sarà indelebilmente segnata dalla stampa.

La stampa e la scrittura moderna

Con l’invenzione della stampa di Gutenberg inizia la grande rivoluzione culturale che segna l’inizio dell’età moderna.

Non fu un processo immediato, ci vollero 200 anni perché i cambiamenti introdotti dalla stampa nella società e nel campo della conoscenza venissero definitivamente sistematizzati.

Grazie anche all’arrivo della carta a sostituire la pergamena il processo di stampa diventa meno costoso e rende ancora più facile la diffusione del libro scritto.

Il centro culturale si sposta dai monasteri alle botteghe degli stampatori dove prende vita la parola scritta. È grazie alla stampa che si diffonde ufficialmente il volgare (precursore del nostro italiano) e viene abbandonato il latino rendendo il processo di apprendimento più semplice e comunitario.

Si apre dunque l’era del libro stampato a disposizione di tutti, l’era dei grandi pensatori, della scrittura per mestiere e della cultura a portata di mano.

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